About Messie Design

Messie plasma materiali di scarto e li trasforma in accessori e oggetti belli e utili.

Messie trae il nome dalla Sindrome di Messie, una patologia che porta le persone a non buttare via nulla. In maniera quasi provocatoria, dietro l’idea del Brand, si nasconde un mondo che tenta di capovolgere le normali logiche di consumo e di valori a cui la nostra cultura ci ha abituati.

Messie nasce nel preciso istante in cui il pazzo diventa sano e il sano diventa folle.
Messie non viene partorita nella “normale” logica del riciclo, ma nella “folle” idea dell’accumulo compulsivo per fini altri .
Messie non ricicla, ma tenta di riutilizzare ciò di cui non riesce a liberarsi.
La sfida è ovviamente quella di riuscire a recuperare tutto, anche ciò che è immondo, e va di pari passo con un particolare concetto di design, che diventa, quasi per deformazione professionale della stilista-semiologa, de-sign cioè del-segno, a voler sottolineare il fatto che, in fondo, qualsiasi cosa è segno, cioè “un qualcosa che sta per qualcos'altro, a qualcuno, in qualche modo”.

Da questo presupposto parte, perciò, un’idea di oggetto d’arte e di di-segno che ha la possibilità di compiersi, proprio nel momento in cui viene fruito da qualcuno, cioè non solo contemplato, ma anche toccato, indossato, aperto, bistrattato, utilizzato, accorciato, allungato, rovinato, plasmato. Cucito su misura.

Messie vede nella continua ricerca l’unica chiave per non soccombere a una società che ci impone cosa dobbiamo e non dobbiamo fare, cosa è bello e cosa è brutto, cosa dobbiamo preservare e cosa dobbiamo avariare.

Messie crede che, tutto sommato, siamo anche ciò che rifiutiamo e ciò che, più o meno consapevolmente, perdiamo.

Messie, in fondo, spera semplicemente che non tutto vada perduto.